È difficile festeggiare questo 25 aprile mentre gli artigli acuminati dell’epidemia mietono ancora cinicamente vittime tra la popolazione. Il nostro pensiero corre a loro, al dolore dei loro familiari, dolore che ci accomuna e che, una tantum, ci fa sentire fratelli, membri di una comunità unita e solidale con chi soffre e con chi mette generosamente a repentaglio la propria vita per salvare la vita altrui.
Questo 25 aprile commemoriamo il 75 anniversario della liberazione d’Italia dalla barbarie nazifascista e il suo Risorgimento a Paese libero, democratico e unito grazie a una coraggiosa generazione di Resistenti che, con gli ideali della loro scelta e l’eroismo delle loro azioni, riscattarono l’onore e la dignità della Patria che sembrava irrimediabilmente perduta con la disastrosa guerra in cui il fascismo l’aveva precipitata.
Quel lontano sacrificio ci ha consegnato un sofferto e prezioso dono: la Costituzione, “un testamento di 100.000 morti” lo definì Piero Calamandrei.
“Ieri i partigiani e la partigiane hanno dato vita alla nostra Repubblica democratica e alla Costituzione, oggi spetta a noi difenderla”.
Quest’anno non potremo scendere nelle piazze e nei luoghi della memoria dove la Resistenza alle ore 15 canteremo con tutto il fiato che abbiamo in corpo BELLA CIAO, il canto di amore e di lotta per la libertà che è diventata l’inno internazionale di chi combatte per la giustizia e la libertà.
Per la conservazione di questi valori, mi onoro di essere dell’Anpi. Grazie a tutti e W la libertà!
Mirabile lezione di storia e di valori morali -grazie Renzo -viva la libertà in tutte le sue diverse espressioni e viva la nostra Costituzione – sono ben felice di far parte
dell ‘Anpi –